La fondazione e gli anni del Dopoguerra
La prima squadra di calcio fondata a Lanciano della quale si abbia notizia certa è il Circolo Sportivo Virtus Lanciano, creato nel 1920 su iniziativa di un gruppo di soci presieduto da Giuseppe Cotellessa. Il club, che inizialmente raccoglieva praticanti di varie discipline sportive, si affermò poi come squadra di football, e alla fine degli anni ’20 partecipò ai primi campionati interregionali.
Tra il 1928 e il 1930 la squadra si impone come una delle principali della regione, tanto che nella stagione 1929-30 è l’unico club abruzzese a prendere parte a competizioni interregionali. Per il torneo di Prima Divisione 1929-30, all’epoca terzo livello del calcio italiano, viene allestita una formazione particolarmente competitiva.
Tuttavia la società non riusce a terminare il campionato per mancanza di liquidità: i giocatori forestieri e l’allenatore straniero tornarono nelle proprie zone d’origine grazie a un contributo dell’amministrazione comunale, e la società viene radiata dai ruoli federali per le inadempienze economiche.
Negli anni ’30 una serie di formazioni tentano di raccogliere l’eredità della Virtus, ma con scarsa fortuna, fino a quando nella seconda metà del decennio, con la presidenza di Alberto D’Alessandro e la guida tecnica di Giuseppe Baccilieri, la squadra arriva a riconquistare la serie C, che dal 1935 ha preso il posto della Prima Divisione come terzo livello del calcio italiano.
Nel torneo 1940-41 la società allestisce una squadra ambiziosa, integrando il gruppo che aveva vinto il campionato con numerosi giocatori di club piemontesi e liguri. La formazione allenata dall’ex nazionale Enrico Migliavacca però si sfalda nel corso della stagione, anche a causa degli eventi bellici che incombono sull’Italia: molti giocatori lasciano Lanciano, compreso lo stesso allenatore, e il campionato viene portato a termine con i giovani del posto.
Negli anni della Seconda guerra mondiale una squadra di Lanciano partecipa ad alcuni tornei regionali con il nome di Frentana. La Virtus rinasce ufficialmente nel 1946-47, sotto la presidenza di Alberto Giovannelli. Di nuovo con Giuseppe Baccilieri in panchina, grazie alla vittoria nel campionato di Prima divisione, che è diventato il quarto livello del calcio italiano e competizione di respiro regionale, i rossoneri sono promossi in serie C.
Il club resta però solo un stagione nel terzo livello del calcio italiano, che nel 1947-48 è strutturato in tre leghe indipendenti che raccolgono complessivamente quasi 300 squadre. La ristrutturazione dei campionati permette infatti solo alle prime due classificate di conservare la categoria.
Dopo alcuni anni di permanenza nel campionato di Promozione interregionale, quinto livello del calcio italiano, la Virtus retrocede al termine del torneo 1950-51, in seguito a un contestato doppio spareggio contro la Vastese giocato al campo Rampigna di Pescara: la prima partita finisce 3-3, e nella ripetizione si impongono i biancorossi 1-0.
I rossoneri risalgono in IV Serie al termine del campionato di Promozione regionale 1955-56, vinto con buon margine su alcune delle principali rivali dell’epoca, quali Ortona, Vasto e Termoli che, nell’ordine, seguono la Virtus in classifica. La fine degli anni ’50 segna però un periodo di crisi per il club rossonero, che culmina con la retrocessione e il fallimento nel 1959, anno in cui la Virtus cessa di esistere.