L’accesso in C2 e la prima presidenza Angelucci

L’accesso in C2 e la prima presidenza Angelucci
Ezio Angelucci e Carlo Florimbi si abbracciano dopo lo spareggio di Latina

Dalla stagione 1978-79 viene riformata la serie C: non ci saranno più tre gironi di C, ma due di C1 e quattro di C2. Alla nuova categoria saranno ammesse le prime quattro classificate di ogni girone di serie D. Lanciano non ha nessuna intenzione di fallire l’appuntamento con il nuovo campionato.

Dopo le delusioni degli anni precedenti, il club presieduto da Manlio Mauri allestisce un organico in grado di lottare per le prime posizioni. La formazione allenata da Felicano Orazi non delude le attese, e alla fine del torneo conquista il primo posto a pari punti con il Gallipoli.




Nei primi anni di C2 il Lanciano raccoglie buoni risultati. Dopo una prima stagione conclusa a metà classifica, i rossoneri arrivano sempre a ridosso delle prime posizioni, tra il quarto e il settimo posto. Il 1982-83 la squadra però crolla, e alla fine del campionato si ritrova all’ultimo posto che costa la retrocessione nel campionato di Interregionale.

Il 1983 è però anche l’anno in cui alla presidenza del club arriva uno dei più grandi personaggi della storia calcistica lancianese: Ezio Angelucci. Nei primi due anni alla guida del Lanciano, Angelucci raccoglie un settimo e un quinto posto. Alla terza stagione conquista l’ambito ritorno in C2, con Carlo Florimbi in panchina, grazie a una lunga rincorsa sul Chieti nella stagione 1985-86, culminata con la vittoria ai calci di rigore nello spareggio giocato sul neutro di Latina.




La prima esperienza di Ezio Angelucci alla guida del Lanciano si conclude durante il campionato successivo, quando il club viene ceduto a Felice Paolucci, che guida il Lanciano per diversi anni. I rossoneri anche nei primi anni di C2 confermano comunque l’attitudine a lottare nelle posizioni di vertice, almeno per un paio di campionati.

Le ambizioni vengono ridimensionate negli anni ’90. Il Lanciano termina la permanenza in serie C2 con il fallimento del 1991-92: la stagione si conclude con la squadra che retrocede tra i dilettanti e con la successiva mancata iscrizione al campionato di competenza.

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