Quel primo Montesilvano-Lanciano con l’arbitro in fuga ripreso dal segretario del Pnf

Quel primo Montesilvano-Lanciano con l’arbitro in fuga ripreso dal segretario del Pnf




La terza giornata del campionato di Eccellenza ha in programma per il Lanciano la trasferta a Montesilvano, in casa dell’Acqua&sapone, club che oggi è la prima squadra del comune a nord di Pescara. La prima partita coi rossoneri ospitata dai montesilvanesi risale a ben ottant’anni fa e, particolare curioso, rischiò di non essere conclusa a causa della fuga dal terreno di gioco dell’arbitro, che rientrò solo dopo l’intervento della massima autorità politica locale.

Correva il dicembre del 1939, le due squadre si preparavano a partecipare al massimo torneo regionale, che all’epoca si chiama Prima Divisione (e dal quale si accede in Serie C). Si sfidano in una doppia amichevole, come d’abitudine nell’Anteguerra, quando spesso le gare non ufficiali prevedono il gesto di cortesia di contraccambiare la visita.

Da un lato ci sono i rossoneri dell’Associazione Calcistica Lanciano del presidente Alberto D’Alessandro, e dall’altro c’è la formazione della Gioventù Italiana del Littorio di Montesilvano, che veste divise biancazzurre. La prima partita, ospitata al campo del Littorio di Lanciano, che nel Dopoguerra diventerà “della Vittoria”, finisce con un eclatante 8-2 per i padroni di casa.

Così per il match di ritorno, previsto al campo Rampigna di Pescara per il 10 dicembre, la Gil di Montesilvano annuncia che sarà rinforzata da elementi del Pescara, che milita in Serie C, e del Gruppo Rionale Attilio Forlani, polisportiva pescarese di quartiere che nell’ultimo campionato abruzzese prebellico, quello del 1942-43, otterrà addirittura la promozione in C.

Un foto del Lanciano 1939-40 scattata proprio quel giorno al Rampigna: in prima fila il portiere Rosati affiancato dai terzini Gnagnarella e Mariani; i mediani Cardillo, Pozzi e Garofalo al centro; in piedi gli attaccanti Volpe, Baccilieri, Palozzi, Liberato e De Rentiis

In particolare dal Pescara arrivano Pezzella, Monini, Costantino, Di Biase, Candeloro e Brandimarte: si tratta di sei giocatori impiegati nella squadra riserve, il Pescara II che in seguito si piazza primo nella Prima Divisione Abruzzi che prende il via il 24 dicembre 1939.

Al Rampigna però manca l’arbitro: una leggerezza attribuita al Direttorio Regionale della Figc che non ne ha designato uno. Così per trovarlo su due piedi si pesca tra il pubblico, e l’incarico di dirigere l’incontro viene affidato a tale Troilo, che è ancora un praticante del Comitato Italiano Tecnico Arbitrale (Cita), “padre” dell’attuale Aia.

Troilo, arbitro tutt’altro che esperto, si trova alle prese con una partita accesa e combattuta. Prato e tribune del Rampigna sono gremiti, e gli spettatori «hanno fatto un tifo indemoniato per i beniamini», racconta la cronaca de Il Giornale d’Italia, «mentre i rosso-neri frentani sono stati anch’essi incitati a gran cuore da un discreto numero di tifosi accorsi da Lanciano a Pescara».

I frentani vanno subito sotto di due reti a causa di laltrettante ingenuità difensive; ne subiscono una terza nel corso del primo tempo, e prima dell’intervallo accorciano le distanze con Volpe. Nella ripresa il centravanti Palozzi accorcia ancora le distanze, ma la gara viene interrotta: «A un certo punto del secondo tempo», riferisce sempre la cronaca de Il Giornale d’Italia, «[l’arbitro] ha abbandonato il campo e solo l’intervento del Segretario Federale che, con la sua gentile signora, ha presenziato alla partita, lo ha fatto rientrare nel recinto di giuoco».




Su pressione del segretario del Pnf pescarese Troilo torna quindi in campo, ma fatica a tenere la partita in pugno, tanto che un calciatore del Montesilvano che era stato espulso riprende a giocare. Quella rossonera è «una squadra granitica, tutta cuore e tutta muscoli, che va elogiata in blocco». I frentani «hanno, nel secondo tempo, asserragliato gli ospitanti nella loro area».

Al Lanciano viene annullato per fuorigioco il gol del pareggio segnato da Palozzo, e la fortuna non assiste gli ospiti, che colpiscono due pali con Baccilieri e De Rentiis. La sfida finisce così 3-2 per la Gil di Montesilvano. Nonostante la sconfitta di misura «nel complesso, la prova dei Lancianesi ha soddisfatto», chiosa il cronista de Il Giornale, «e si può essere certi che quest’anno la squadra calcistica della città Frentana saprà mantenere in alto il nome glorioso di Lanciano sportiva».

E così sarà: l’Ac Lanciano guidata da Giuseppe Baccilieri nel doppio ruolo di allenatore-giocatore si piazzerà seconda alle spalle del Pescara II, che avendo già una squadra nella categoria superiore non concorre alla promozione in C. I frentani tornano così di diritto nella terza serie nazionale a distanza di dieci anni dal fallimento della Virtus Lanciano.

Una foto dei rossoneri pubblicata su Il Giornale d’Italia dopo la promozione in Serie C

Andrea Rapino

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