Il Lanciano espugna Celenza ed è campione d’inverno

Il Lanciano espugna Celenza ed è campione d’inverno

TRIGNO CELENZA-LANCIANO 0-4 (0-1)
DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 – 14:30 – COMUNALE DI CELENZA SUL TRIGNO
Gaspari, Sim. Serafini, G. Serafini, Vetta, Michilli, A. Antenucci, Di Nocco (41’ st Peidigrosso), Di Zillo (20’ st Kheirito), Madonna (9’ st D. Di Pardo), N. Di Laudo, C. Antenucci. A disposizione: P. Di Pardo, St. Serafini, O. Di Luado, Vespasiano. Allenatore-giocatore: Paolo Di Pardo
Di Vincenzo, Boccanera (41’ st De Santis), Giancristofaro, Avantaggiato, Scudieri, Natalini, Quintiliani, Petrone (44’ st Rullo), Tarquini, Di Gennaro (45’ st Vitali), Shipple (1’ st Cianci). A disposizione: Bucceroni, De Rentiis, Val. Allenatore: Alessandro Del Grosso
ARBITRO Luca Di Monteodorisio di Vasto
RETI 20’ pt Di Gennaro, 37’ st Scudieri, 40’ st e 43’ Cianci
NOTE 13’ pt annullato a Petrone un gol per fuorigioco; 34’ st espulso D. Di Paro per fallo di reazione; ammoniti Sim. Serafini e Madonna del Trigno Celenza; angoli 2-5; recupero 1’ pt 0’ st; spettatori paganti 184


Non è stato una passeggiata il debutto stagionale della corazzata Lanciano su un campo in terra, il primo vero “campo di Prima Categoria” incontrato dai rossoneri in questa stagione.

Certo, la supremazia degli ospiti a Celenza sul Trigno non è stata mai in discussione, ma il vantaggio acquisito dopo venti minuti di gioco è comunque rimasto in bilico fino a un quarto d’ora dal termine.



I padroni di casa si sono difesi come hanno potuto: squadra chiusa, compatta e determinata, con tanti palloni spazzati senza pensarci due volte. Il tasso tecnico superiore dei rossoneri ha faticato a emergere, e spesso e volentieri anche gli ospiti sono stati costretti alla palla lunga senza andare per il sottile per evitare brutti scherzi.

Così in quest’ultima di andata ne è venuto fuori uno 0-4 che laurea il Lanciano campione d’inverno, impreziosito dal vantaggio sull’Atessa Mario Tano che sale a +5 grazie al pareggio della vicecapolista a Scerni. Il punteggio largo è però maturato solo nella parte conclusiva della gara.

La partita si apre con gol annullato a Petrone: Gaspari si distende per respingere una punizione di Quintiliani dal limite, il centrocampista rossonero è pronto alla ribattuta ma Di Monteodorisio ravvisa l’offside. Due minuti dopo ci prova Shipple, sempre dal limite, ma il portiere celenzano blocca la palla indirizzata nell’angolino alla sua sinistra.

Dopo una punizione facile preda di Gaspari al 18’, arriva il vantaggio siglato da Di Gennaro, che intercetta un lancio dalla trequarti, elude la marcatura e segna. Il primo tempo si chiude di fatto qui: il Lanciano continua a cercare la manovra, ma i risultati stentano ad arrivare, perché tra un contrasto e una scivolata la difesa celenzana ha sempre la meglio.



I padroni di casa provano a insidiare la porta difesa da Di Vincenzo come possono, ma non vanno oltre qualche punizione calciata in area e un paio di corner: l’unico intervento del portiere rossonero è un’uscita a pugni chiusi, mentre la sola conclusione indirizzata in porta dai biancazzurri è un tiro di Di Pardo sporcato da un difensore.

La ripresa comincia con un paio di buone occasioni di Quintiliani, in particolare una al 2’ quando si presenta davanti a Gaspari e leggermente defilato cerca senza fortuna il secondo palo. Al 10’ Giancristofaro prova il tiro di fino a giro, ma non trova la porta. Alla mezzora l’ingresso di Cianci comincia a pesare concretamente, con un assist per Di Gennaro che non inquadra la porta.

Il raddoppio arriva poco dopo l’espulsione di Di Pardo: lo sigla Scudieri deviando di testa un angolo di Quintiliani. La gara di fatto finisce qui, perché il Trigno Celenza, con un uomo in meno, poco o nulla può contro una squadra che sotto l’aspetto tecnico è decisamente superiore.

Risultato in cassaforte a parte, c’è però ancora tempo per due reti: un bel gol di Cianci che, lanciato da Di Gennaro, beffa Gaspari in diagonale, e una vera e propria perla sempre di Cianci, che si avventa su un cross di De Santis da sinistra e sorprende con un tacco al volo la retroguardia celenzana.

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Andrea Rapino

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