Lanciano ko a Ortona: prima sconfitta stagionale per i rossoneri

Lanciano ko a Ortona: prima sconfitta stagionale per i rossoneri
Le due squadre a centrocampo per i convenevoli pre gara
VIRTUS ORTONA-LANCIANO 1-0 (1-0)
SABATO 13 GENNAIO 2018 – 14:30 – COMUNALE DI ORTONA
Nardone, Pedico (42’ st A. D’Alessandro), F. D’Alessandro, Grossi, Luciani, Giammarino, Di Meco, Ranalli (24’ st D’Aloisio), Del Peschio (38’ st Fregoli), Fedele (36’ st Leone), Dragani. A disposizione: Ciccotelli, Altobelli, Hamza. Allenatore: Alessandro Segalotti
Di Vincenzo, Boccanera (20’ st Giancristofaro), Shipple, Avantaggiato (14’ st Val), Scudieri, Natalini, Quintiliani, Petrone, Tarquini (20’ st Cianci), Di Gennaro, Sardella. A disposizione: Bucceroni, Rullo, De Santis, Zela. Allenatore: Alessandro Del Grosso
ARBITRO Alessio Speziale di Pescara
RETE 43’ pt Fedele
NOTE Ammoniti Fedele, Dragani e Leone della Virtus Ortona, Petrone e Val del Lanciano; angoli 5-9; recupero 0’ pt 7’ st; spettatori 400 circa oltre 200 dei quali ospiti




Mettiamola così: almeno l’avvio del girone di ritorno di questo campionato di Prima Categoria sarà più interessante. Il Lanciano deve però gettarsi subito alle spalle la sconfitta patita a Ortona contro la locale Virtus, terza forza del campionato che, in attesa delle partite di domenica, accorcia a -1 sulla vicecapolista Atessa Mario Tano.

Forti del +5 sugli atessani, i rossoneri resteranno in testa. Qualcosa da rivedere comunque c’è. È vero che gli avversari, come sottolinea l’allenatore Alessandro Del Grosso, preparano la partita contro il Lanciano meglio delle altre e in campo danno qualcosa in più. Ma è altrettanto vero che una rosa del livello di quella del Lanciano ha in canna in colpi per superare quel di più, che oggi ad Ortona i rossoneri non hanno sparato.

I capitani Giammarino e Di Gennaro con l’arbitro Speziale

Passi per la freschezza atletica: i gialloverdi sono scesi in campi forti anche di una preparazione più leggera durante la sosta natalizia, che ha facilitato quei raddoppi di marcatura in serie che hanno annullato il potenziale offensivo degli ospiti pressoché costantemente. E probabilmente Segalotti la partita l’ha vinta qui, contro un Lanciano apparso appesantito da allenamenti calibrati maggiormente sul lungo termine.

Quello che però una formazione come il Lanciano non può permettersi è di essere superata sul terreno dell’esperienza e dell’astuzia. Già, perché quando nei minuti finali bisognava unire la furbizia alla cattiveria per l’assedio decisivo alla ricerca del pari, hanno vinto gli ortonesi, capaci di rallentare il gioco, addormentare la partita e far cadere gli ospiti nel nervosismo.



A decidere la gara è stata una punizione di Fedele, ex giovanili Virtus Lanciano, che a 2’ dal riposo, a pochi passi dalla bandierina, ha calciato a giro di destro sorprendendo tutti. È la prima volta in questo campionato che i rossoneri vanno in svantaggio, e non riusciranno a rimontarlo.

Fino all’1-0 solo a tratti s’era visto il Lanciano che domina e schiaccia gli avversari: grossomodo al quarto d’ora e alla mezzora la squadra di Del Grosso riesce a chiudere i padroni di casa. Gli uomini di Segalotti tuttavia evitano sempre assedi troppo prolungati, e controbattono arrivando qualche volta a costringere sulla difensiva i rossoneri.

Scudieri supera in elevazione Del Peschio

La chiave tattica, come detto, si gioca sulle marcature raddoppiate e triplicate sugli attaccanti esterni, che non creano mai la superiorità numerica. Lo stesso avviene al centro del tridente su Di Gennaro e sui portatori di palla sulla mediana.

Le prime buone occasioni rossonere non per niente nascono da due corner, al 5’ e al 9, sui quali Quintiliani di testa non inquadra la porta. Al 12’ Nardone respinge un tiro di Sardella da posizione ravvicinata ma defilata. Al 14’ Del Peschio si costruisce una delle palle-gol più nette della partita: si destreggia in area fra Shipple e Natalini, e piazza la palla al sette dove trova il guantone di Di Vincenzo che mette in angolo.



Al 18’, dopo un paio di tiri fuori bersaglio per parte, Shipple lancia Sardella oltre la linea difensiva, ma l’attaccante cicca il pallonetto. Al 35’ Quintiliani, con una punizione dalla tre quarti, imbecca Shipple che dal fondo crossa per Sardella, che stavolta non colpisce bene di testa.

Il Lanciano va al riposo sotto di un gol, e ci si aspetterebbe un avvio di ripresa dirompente dal miglior attacco della Prima Categoria. Invece la squadra è ancora molle, incapace di trovare sbocchi avanti di fronte a una Virtus Ortona chiusa a riccio.

Val contrastato da Di Meco, ultimo acquisto della Virtus Ortona

Ci prova Quintiliani al 3’ dal limite, ma la mira non è buona. Al 7’ Sardella trova Nardone pronto a bloccare un tiro centrale. Al 10’ Petrone calcia al volo, e neanche stavolta va, come quando tenta Tarquini al 18’ e di nuovo Petrone al 27’. il Lanciano sembra sempre lì lì per decollare, e invece non riesce mai a ingranare la quarta.

I cambi di Val per Avantaggiato (che fa tornare Quintiliani play) e Cianci per uno spento Tarquini, non si trasformano in grossi passi avanti. Gli ortonesi rischiano su un corner concluso da un colpo di testa fuori di Natalini, e con un paio di conclusioni di Quintiliani al 44’ e al 52’, sulle quali Nardone è sempre reattivo.



Finisce così con i padroni di casa che al triplice fischio fanno festa non poco, considerato quale impresa è battere una squadra che veniva considerata “da punteggio pieno”. Il Lanciano incassa il primo ko stagionale e per la prima volta esce dal senza aver gonfiato la rete. A fine gara inoltre si registra pure qualche momento di nervosismo e tensione tra giocatori e staff delle due squadre.

Ad ogni modo il Lanciano ora deve solo guardare avanti e pensare alla prossima gara, non meno impegnativa, contro l’ambizioso Vasto Marina rivoluzionato dal mercato di dicembre. Nel dopo gara il tecnico Del Grosso è stato chiaro, dicendo che la sconfitta non preoccupa, ma anzi può servire per un proficuo bagno di umiltà, per ricordare alla squadra la cattiveria che serve per vincere questo campionato di Prima Categoria.

Una sortita offensiva di Di Gennaro nei minuti conclusivi

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Andrea Rapino

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