Marcianese-Ortona vista dalla sponda gialloverde
Dopo la sosta natalizia il campionato di Prima Categoria riprende con l’ultima giornata del girone di andata, che vedrà la Marcianese ospitare la capolista Ortona, probabilmente allo stadio Guido Biondi. Alla gara in programma sabato 7 gennaio ha accennato il presidente gialloverde Rocco Iurisci già nell’intervista a Abruzzowebtv dopo la partita vinta con il Trigno Celenza due settimane fa.
«Abbiamo un vantaggio di 7 punti sulla seconda, che dobbiamo mantenere e rimpinguare», ha dichiarato Iurisci, «la Marcianese è una squadra molto competitiva, che si è organizzata strada facendo. Seguo il loro profilo Facebook e ho amici a Lanciano che mi ragguagliano sulla situazione», ha continuato il presidente, «andremo tranquillamente a giocare al Biondi o in qualunque altro campo, con la nostra capacità e con la nostra forza, e che vinca il migliore».
Il servizio su Ortona-Trigno Celenza con interviste a Iurisci (4:18) e a Carinci (5:52)
«Sarà sicuramente una partita interessante», ha detto invece l’allenatore Donato Carinci, «la Marcianese rappresenta una città con una storia calcistica importante: la affronteremo come abbiamo affrontato tutte le altre squadre fino a oggi».
In occasione della cena natalizia dell’Ortona, sulla sfida che chiude il girone d’andata è stato interpellato da Cittanet il portiere Pierpaolo La Barba, lancianese che ha militato in rossonero a metà anni ’90 e di nuovo nel 2000-2001, nonché nelle ultime stagioni preparatore dei portieri delle giovanili Virtus, e della prima squadra quando Primo Maragliulo è subentrato a Roberto D’Aversa.
«È sì importante, ma la stanno caricando un po’ troppo», ha risposto La Barba all’intervistatore di Cittanet, «sicuramente è una partita di cartello perché incontriamo una società che incarna una città, che secondo me rappresenta anche a metà. Troveremo sicuramente un ambiente caldo con tifosi che seguiranno la squadra e sarà un bell’incontro», ha aggiunto il portiere gialloverde, «noi dobbiamo continuare a giocare il nostro calcio, creando più occasioni possibile e credendo nei nostri mezzi: tutto dipende da noi e da quello in cui crediamo».
