La lotta fuori dal campo tra Lanciano e Giulianova che nel 1954 passò per Nereto

La lotta fuori dal campo tra Lanciano e Giulianova che nel 1954 passò per Nereto




Blocchi stradali per aggredire i calciatori frentani, e botte e sputi dentro lo stadio ai tifosi che hanno seguito la squadra a Nereto. Correva il marzo del 1954, Virtus Lanciano e Giulianova si lottavano la promozione in Quarta Serie, e non si andava tanto per il sottile: né dentro né fuori dal campo.

Proprio dopo la trasferta di Nereto (dove i rossoneri tornano domenica per l’Eccellenza 2019-2020) parte una delle polemiche più sostenute che contrappone le due comunità sportive. Non che ne mancassero in questo combattutissimo campionato, costellato da continui scambi di accuse a mezzo stampa e sfottò d’ogni genere. Stavolta però succede un po’ di tutto.




All’epoca è abitudine seguire anche la squadra avversaria in trasferta, per dare man forte ai padroni di casa. Basti pensare che, in occasione di Orsogna-Giulianova, da Lanciano era stato organizzato un treno speciale! Tra l’altro, quando la Virtus gioca a Nereto, i giallorossi sono impegnati nella ben più lontana a Pratola. Così molti giuliesi preferiscono tifare contro i rossoneri a pochi passi da casa.

Sul campo finisce 1-1 e, grazie a questo pareggio dei frentani, Giulianova si stacca di un punto in testa. Del clima ostile sugli spalti fomentato dagli “altri” ospiti racconta poi il settimanale Lanciano-Sport, con una ribattuta poco prima di chiudere in tipografia il giornale che veniva messo in vendita il lunedì mattina: «Alla nostra redazione si sono presentati dei malcapitati sportivi i quali, reduci da Nereto, ci hanno dichiarato che, durante e dopo la gara, sono stati malmenati, insultati, sputacchiati».




«A sostegno del loro dire, ci hanno esibiti certificati medici che li dichiarano guaribili in giorni 15, 10, 8», sottolinea il periodico lancianese, che scagiona subito i tifosi rossoblù, poiché i suddetti tifosi «hanno tenuto a precisare che i neretesi sono stati corretti: la teppa era di altro centro».

«Se si aggiunge a questo il fatto che le macchine dei giocatori lancianesi sono state malridotte (cristalli in frantumi, carrozzeria in istato pietoso, maniglie divelte) e che l’ala destra frentana ha avuto il volto tumefatto», continua la cronaca di Lanciano-Sport, «mentr’egli assieme ai compagni di gioco attraversava, in automobile una ridente cittadina adriatica, non distante da Nereto, si potrà constatare dove possa arrivare il fanatismo di certa gente…».

«Dei blocchi stradali», conclude il breve trafiletto del settimanale, «riparleremo, se occorrerà, dopo che la Lega avrà emesso il suo verdetto: chi di dovere ha preso buona nota del numero delle targhe dei camions che avevano bloccato la strada».

Una partita della Virtus Lanciano nel 1954 con, sullo sfondo, gli spalti del campo della Vittoria gremiti dai tifosi frentani

Andrea Rapino

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