La Virtus prima in Abruzzo dopo 75 anni

Virtus Lanciano 1929-30

Speriamo che non sia il magro premio di consolazione, visto che ormai gli obiettivi della Virtus in questo finale di stagione sono ben altri: però, per quello che può contare, a 75 anni di distanza, Lanciano torna a fregiarsi del laconico titolo di Campione d’Abruzzo, come una volta veniva definita la prima squadra della regione. I rossoneri spezzano così un’egemonia pescarese che si protraeva da un quarantennio, poiché i biancazzurri, dal 1973-74 in poi, sono sempre stati il club della regione più in alto nella gerarchia calcistica nazionale: merito soprattutto dei lunghi trascorsi nel campionato cadetto e delle fugaci puntate nella massima serie; ma, quando di recente si sono ritrovati a partecipare allo stesso torneo delle corregionali in C1 e in B, hanno pure sempre avuto la meglio.

Prima del 1973-74 la palma di prima squadra abruzzese è passata a in più occasioni anche tra le mani di Chieti e L’Aquila, che dalla fine degli anni ’50 in poi hanno militato pressoché costantemente in Serie C con gli adriatici. L’onore di essere la formazione principe della regione è spettato una volta ciascuno pure alla Pro Vasto 1971-72 e al Giulianova nel 1972-73, quando militavano nella terza serie nazionale. Negli anni ’30, prima che si affermasse il Pescara, a brillare invece era stata soprattutto L’Aquila, forte pure di tre campionati consecutivi di Serie B, che dal 1933 al 1940 ha sempre sopravanzato le altre abruzzesi. Solo nel 1930-31 è stata quella di Teramo, che si chiamava Gran Sasso, la formazione abruzzese meglio piazzata, titolo platonico che nel decennio precedente era stato appannaggio anche dalle meteore Pratola Peligna e Roseto.

L’annata d’oro della Virtus Lanciano era stata invece quella 1929-30, stagione in cui i frentani furono l’unico club della Terra forte e gentile a partecipare a una competizione di respiro nazionale, inseriti un raggruppamento della terza serie della Penisola che includeva l’intero Centrosud e le isole. Il ritorno sul gradino più alto del podio regionale a distanza di tre quarti di secolo è cosa fatta: adesso, in questo combattuto finale del secondo campionato cadetto dei rossoneri, ci si augura di lasciare i premi di consolazione alla statistica, e di centrare tutt’altro e ben più allettante storico risultato.

Redazione

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