Lanciano bastonato a Castelnuovo: i rossoneri iniziano il campionato col piede sbagliato

CASTELNUOVO VOMANO 3 (4-2-3-1) De Chirico; Calvarese, Terrenzio, Casimirri, Sanseverino; Donatangelo (40’ st Albertini), Porrini (20’ st Forò); D’Egidio (12’ st Fabrizi), Emili (47’ st Giovannone), Di Ruocco; Lepre (12’ st Di Tecco). A disposizione: Cattenari, Di Remigio, Palladini, Antichi. Allenatore: Guido Di Fabio
LANCIANO 1 (4-3-3) Forti; Boccanera, Lucarino, Natalini, F. Malvone; Verna (19’ st Petrone), Sassarini, Quintiliani; Shipple, Polisena, Minchillo. A disposizione: Di Vincenzo, De Santis, Caniglia, Tidiane, Del Bello, E. Zela. Allenatore: Alessandro Lucarelli
ARBITRO Filippo Okret di Gradisca d’Isonzo
RETI 24’ pt D’Egidio, 7’ st Shipple, 11’ st Lepre, 20’ st Di Tecco
NOTE ammoniti Emili e Fabrizi; angoli 10-0; recupero 2’ pt 3’ st; spettatori 400 circa di cui un centinaio ospiti




Bocciatura senza appello per la prima uscita in campionato del Lanciano. I rossoneri escono letteralmente annichiliti dal campo del Castelnuovo, non tanto per il risultato, che poteva essere addirittura più largo, quanto per come è maturato.

La squadra di Lucarelli non è mai in partita, e subisce dall’inizio alla fine l’iniziativa dei padroni di casa. In fase offensiva i frentani producono poco o nulla: un tiro di Lucarino da 40 metri nel recupero del primo tempo neutralizzato senza problemi da De Chirico; nella ripresa il gol che illude gli ospiti e una punizione dal limite di Quintiliani al 33’ che non trova la porta.




Troppo poco per impensierire una squadra compatta e ordinata, che gioca bene e produce tanto negli ultimi metri. Una squadra che, rispetto al Castelnuovo che ha vinto i play off di Promozione, nell’undici titolare presentava dieci volti nuovi (contro i cinque del Lanciano), come tra l’altro l’allenatore.

Evidentemente il Lanciano, che in teoria doveva essere più amalgamato, ha accusato il cambio di panchina: Lucarelli deve lavorare ancora molto per dare la propria impronta alla squadra, perché due settimane erano oggettivamente poche, soprattutto se il caso allenatore alla vigilia del debutto in Coppa Italia era difficilmente prevedibile.




Ma anche in fatto di qualità i frentani hanno peccato. Certo, domenica prossima Gragnoli rientra dalla squalifica e Micciché sarà tesserato, mentre per la terza giornata è previsto il recupero di Sardella dall’infortunio. Nel complesso però si sono visti meno mordente, meno cattiveria agonistica e meno capacità tecniche non solo rispetto alle passate stagioni nelle categorie inferiori, ma anche rispetto al precampionato (giocato, ricordiamolo ancora, con un altro allenatore e con altre indicazioni tattiche).

Fatto sta che il Lanciano visto a Castelnuovo è tutto fuorché una squadra d’alta classifica. E questo è evidente fin dalle prime battute. I neroverdi hanno sempre il pallino del gioco in mano: vanno vicini al gol con Lepre all’11’ da fuori area, e al 17’ Forti deve opporsi in uscita a Calvarese lanciato da D’Egidio per salvare il risultato.




Al 24’ arriva il vantaggio dei padroni di casa: D’Egidio riceve palla al limite, se la aggiusta e la infila nel pertugio a fil di palo dove Forti non può proprio arrivare. Vantaggio legittimo e legittimato dall’incapacità del Lanciano di reagire, se non con il già citato tiro innocuo di Lucarino a ridosso del riposo.

Il secondo tempo inizia con un Lanciano appena più guardabile, che prova ad alzare il baricentro ma lascia allo stesso tempo spazi a un Castelnuovo che, con più spazio a disposizione, è anche più difficile da contenere. Sono infatti insidiosi D’Egidio al 2’, Di Ruocco al 5’ e di nuovo D’Egidio al 6’.




Al 7’ arriva l’insperato pareggio: Malvone indovina l’inserimento che fa arrivare la palla a Polisena, appoggio per Shipple che tira fuori un sinistro sotto al sette che beffa De Chirico. La gioia a sorpresa viene presto smorzata da Lepre: Donatangelo fa un po’ il comodo suo nelle retrovie frentane, si presenta davanti a Forti che fa il miracolo, e il centravanti neroverde dall’altezza del dischetto raddoppia.

Il Lanciano cresce ma non più di tanto. Produce poco o nulla negli ultimi metri, mentre il Castelnuovo continua a giocare meglio ed è sempre capace di affondare. Al 20’ un diagonale da manuale di Di Tecco chiude di fatto la partita, e in un altro paio di occasioni è Forti a evitare il quarto gol.




I neroverdi controllano senza problemi, chiudono all’attacco e sfiorano ancora il gol con Di Ruocco che nel recupero fa la barba al palo. Si chiude quindi con un successo ampiamente meritato dei padroni di casa, e con l’impressione che il Lanciano sia ancora tutto costruire dal punto di vista tattico, da ricostruire sotto l’aspetto caratteriale, e da completare per quanto riguarda la rosa. Domenica prossima, con il Pontevomano al Biondi, si vedrà a che punto sono i lavori in corso.

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Andrea Rapino

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