Quando tra Lanciano e Orsogna c’era in palio la Serie C

Quando tra Lanciano e Orsogna c’era in palio la Serie C

Nel 1942 le due squadre partecipavano al massimo campionato regionale: a guidarle erano l’ex portiere del Milan Compiani e il grande mister Garbutt




C’è stato un tempo in cui la sfida tra Lanciano e Orsogna valeva molto di più dei punti pesanti per l’alta classifica di un campionato di Prima Categoria che saranno in palio sabato a Guardiagrele: correva la stagione 1941-42 quando le due squadre, mentre la guerra infuriava in Europa, lottavano addirittura per l’ammissione in Serie C.

All’epoca in campo c’erano i migliori giocatori del comprensorio frentano, e sulle panchine due grandi nomi del calcio nazionale. I lancianesi erano allenati da Dario Compiani, per dieci stagioni a difesa della porta del Milan, già alla guida di Giulianova e Teramo; dall’altro lato invece c’era un vero e proprio monumento del football italiano, mister William Garbutt, un allenatore che come pochi ha contribuito allo sviluppo di questo sport nella Penisola.

IL CALCIO DI GUERRA IN ABRUZZO. Sono gli anni bui del secondo conflitto mondiale, che non risparmia nulla, calcio compreso. Tante squadre, specie in provincia, vengono decimate dalle chiamate alle armi dei giovani atleti. Tutto è più difficile, figurarsi organizzare un torneo in una regione come l’Abruzzo, dove già spostarsi da una città all’altra inizia a diventare un’impresa.

Il torneo in questione è la Prima Divisione regionale, da dove si accede in Serie C. Ai nastri di partenza ci sono otto squadre: le formazioni riserve di Chieti e Pescara; Pratola e Ortona che sono reduci dalla stessa competizione; tre piazze storiche che per motivi economici hanno rinunciato alla Serie C (Giulianova, Teramo e appunto Lanciano); una matricola agguerrita, l’Orsogna, che per la prima volta si affaccia a una competizione federale.

L’Orsogna di Garbutt, che non poteva comparire in foto e documenti ufficiali perché al confino

I DUE CONTENDENTI. Lanciano ha una consolidata tradizione sportiva. La società che ha riportato i rossoneri in Serie C, l’Associazione Calcistica Lanciano, ha appena gettato la spugna per mancanza di risorse, nonostante la salvezza. Il club rinuncia alla C, e l’eredità viene raccolta dalla neonata Associazione Calcistica Frentana, presieduta da Tommaso Maiorini.

Orsogna invece, pur avendo bene o male avuto sempre la sua squadra di calcio, non ha mai preso parte a una competizione della Figc. A far scattare la molla è la presenza come internato dell’inglese William Garbutt, cittadino di una nazione in guerra con l’Italia. È il tecnico che ha rivoluzionato il calcio italiano, più volte campione d’Italia col Genoa, nonché stimato consigliere del cittì Vittorio Pozzo. Gli appassionati orsognesi si entusiasmano, e fondano la Simeoni Orsogna, club che porta il nome di un concittadino illustre. Garbutt però, pur essendo il mister a tutti gli effetti, non può comparire né andare in panchina la domenica per ovvie ragioni.

LE SQUADRE. Il club di Maiorini, che rispolvera i colori sociali giallo e blu come la Virtus del 1929-30, allestisce una squadra con i ragazzi lancianesi che maggiormente si sono distinti negli anni precedenti. Il capitano è l’esperto Mario Zulli, tornato un anno prima per giocare in C, dopo che negli anni ’30 è stato l’unico lancianese a fare una discreta carriera nella terza serie. Inoltre Compiani fa debuttare il figlio appena sedicenne, Rudi, che nel Dopoguerra esordirà anche in A con la Fiorentina.

Lanciano perde tuttavia due dei suoi pezzi migliori, che Garbutt vuole fortemente a Orsogna: Domenico Carnevale, che l’anno precedente è stato lanciato in prima squadra come mediano; e soprattutto Mario Volpe, punto fermo dei rossoneri da un paio di stagioni, e probabilmente uno dei lancianesi più forti di sempre nel ruolo di ala destra. Per l’organico dei lupetti, come vengono chiamati gli orsognesi, su richiesta di Garbutt il presidente Paolo Attardo ingaggia anche diversi giocatori di categoria provenienti da Ortona e Vasto.




IL CAMPIONATO. L’inizio del torneo è fissato per dicembre, ma le prime gare vengono rinviate. Poi si procede a singhiozzo, tra maltempo e problemi logistici, con squadre che si presentano in trasferta con meno di undici giocatori. A contendersi la prima piazza che vale la Serie C alla fine sono la Frentana di Compiani e la Simeoni di Garbutt.

Nel girone di ritorno i lancianesi vincono lo scontro decisivo al campo del Littorio, quello che nel Dopoguerra sarà ribattezzato “della Vittoria”. La gara di andata, in programma a gennaio ma rinviata e giocata solo a marzo, è una battaglia, che si conclude con un parapiglia in campo e fuori, che coinvolge giocatori e tifosi.

LA ZUFFA DI ORSOGNA. L’importante sfida di Orsogna è preceduta dai tentativi con cui il presidente gialloblù tenta di ammorbidire i concittadini Carnevale e Volpe: Maiorini, commerciante di stoffe, alla vigilia promette vestiti di cartello a entrambi in cambio di una prestazione non eccellente.

La partita è accesa e il campo è gremito da tifosi di entrambe le squadre. Proprio Carnevale gioca al di sotto delle attese: voci e supposizioni portano così a una contestazione degli orsognesi verso di lui. Ne nasce un parapiglia generale, con alcuni giocatori della Frentana che per primi prendono le parti del concittadino. La gara termina a reti inviolate nel caos generale, e lo stesso Carnevale è costretto a darsi alla fuga: in tenuta da calciatore salta su un treno della Sangritana, e in seguito raggiunge Lanciano con mezzi di fortuna.

La Frentana posa prima dello scontro diretto con l’Orsogna a Lanciano

UNA VITTORIA PLATONICA DEL LANCIANO. Il successo finale arride al Lanciano, ma sarà una vittoria che non porterà a nulla. Per la stagione successiva la Frentana è costretta a rinunciare all’iscrizione in Serie C per mancanza di risorse economiche. Non se la passa meglio l’Orsogna: Garbutt lascia il paese, sfuggendo ai rastrellamenti dei nazisti grazie a documenti falsi forniti del presidente Attardo; la Simeoni non viene ricostituita.

Il successivo campionato abruzzese, l’ultimo prima della sospensione a causa del conflitto, vede entrambe le squadre rimanere ai box. Garbutt invece torna nella sua Genova, ma resta lontano dai fasti dell’Anteguerra: quel polveroso campionato regionale abruzzese, portato avanti da “allenatore ombra”, resta l’ultimo in cui ha lottato per il primo posto.

Andrea Rapino

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