Le parole dell’allenatore del Lanciano Del Grosso dopo la gara col Fresa

Le parole dell’allenatore del Lanciano Del Grosso dopo la gara col Fresa

Alessandro Del Grosso, partenza “a diesel” e poi cambio di ritmo: che gara ha visto e come spiega il primo tempo opaco?
«Non ero assolutamente contento dei 45 minuti iniziali, e nello spogliatoio l’ho fatto capire chiaramente: questo atteggiamento lo avremmo pagato caro se avessimo affrontato una squadra più impegnativa. Bisogna percepire la giusta pressione nei giorni prima della gara e nel giorno stesso: solo in questo modo si ha la possibilità approcciare la gara nella maniera giusta, a livello soprattutto mentale. È possibile che abbia sbagliato qualcosa anche io nei giorni scorsi, quindi sarò chiamato pure io a riflettere».

La testa è già a Cupello: com’è la condizione fisica della squadra?
«I ragazzi stanno bene. Sarà una partita diversa perché veniamo da due match nel giro di pochi giorni e quindi ci stiamo allenando con meno continuità del solito, dato che c’è bisogno anche di riposo. Sarà importante affrontarla con la giusta concentrazione fin dai primi minuti».




È difficile fare meglio di così: ma secondo lei questa squadra ha ancora margini di miglioramento?
«I margini ci sono sempre: possiamo fare di più nella circolazione della palla, negli interscambi, nella precisione sotto porta e molto altro. Vorrei più cinismo soprattutto davanti».

I gol dei difensori sono un fattore chiave dall’inizio del campionato: è così?
«Certo: come ho già detto le volte scorse facciamo un grande lavoro sui calci piazzati e questo diventa determinante: se vanno a segno molti giocatori, difensori compresi, vuol dire che la squadra gira bene».

L’allenatore del Lanciano Alessandro Del Grosso in panchina

Il cambio di Val a fine primo tempo è stato per scelta tecnica o per problemi fisici?
«Ultimamente Pablo non è al meglio. Noi stiamo cercando di sfruttarlo il più possibile ma anche oggi ha patito il risentimento alla coscia sinistra che gli dà noie da alcune settimane. Inoltre lo vedevo nervoso, probabilmente perché non riusciva a giocare come voleva per via del problemino fisico, e allora ho preferito sostituirlo per “proteggerlo” sia da eventuali critiche sia da ulteriori guai muscolari».

Dopo il cambio dell’argentino, Omar Shipple ha ricoperto diversi ruoli, più del solito. Quanto è importante un giocatore così duttile nello scacchiere tattico?
«È un giocatore importante, un jolly, un giocatore eclettico che ha grande capacità di adattarsi in svariate posizioni a partita in corso: è fondamentale per un allenatore sapere di poter contare su gente così».




L’ingresso di Rullo invece ha comportato lo spostamento di Quintiliani a mezzala sinistra, da dove ha realizzato una doppietta: potrà essere una soluzione anche dall’inizio in qualche occasione?
«Mario ha giocato quasi sempre da mezzo sinistro. Io l’ho adattato centrale nei tre di centrocampo perché penso che abbia un ottimo piede oltre che una buona visione di gioco. Anche lui è un giocatore duttile e intendo sfruttarne questa caratteristica».

Esordio di Rossetti tra i pali e di Nativio sul finale: è stato frutto della sua presenza alla partita della Juniores di lunedì?
«Mi piace seguire il settore giovanile, assisto anche agli allenamenti, e quando posso seguo la scuola calcio. Ritengo che sia una possibilità per apprendere sempre qualcosa di nuovo. I ragazzi impegnati nella Juniores sanno che quella è una vetrina importante dove poter dimostrare il proprio valore, quindi credo sia indispensabile pescare anche da lì».

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Marco Abbonizio

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